Complementi indiretti
I complementi indiretti integrano la frase attraverso l'aggiunta di una locuzione prepositiva, una preposizione o un avverbio usato come tale.
Possono essere:
- d'agente e di causa efficiente: indica, in una frase con predicato avente il verbo al passivo, il soggetto “logico”: un essere vivente per il c. d'agente (Il gioco è stato rotto da te) e un essere inanimato per quello di causa efficiente (lo specchio è stato rotto da un sasso);
- di denominazione: introdotto dalla preposizione di, indica un nome generico servendosi di un nome specifico (la città di Roma);
- di termine: introdotto da a (a meno che non si usino pronomi personali) indica la persona, animale o cosa su cui l'azione termina e può dipendere da un aggettivo o un nome da questi derivato (Paolo è grato al suo dottore/Paolo ha mostrato gratitudine al suo dottore) o da un verbo (Marta legge un libro a Franco);
- di specificazione: dipende da un nome e si integra con di, per specificare il possessore di qualcosa (il libro di Giulio), un autore (l'opera di Dante), la provenienza (un uomo di Firenze) o modificare la frase svolgendo funzione di soggetto o di complemento oggetto, rispettivamente: la saggezza dei nonni (i nonni sono saggi), il desiderio di giustizia (desiderare giustizia).
- di luogo, diviso in:
c. di stato in luogo: introdotto da in, a, su, sotto, sopra, vicino a, presso, ecc. indica il luogo in cui il soggetto si trova (abito in Sardegna);
complemento moto a luogo: indica il luogo verso il quale si va ed è introdotto da in, a, da, verso, su, per, ecc. ( andiamo in Sardegna);
moto da luogo: indica il luogo dal quale ci si allontana e lo introducono le preposizioni di, da, fuori di, via da, ecc. (usciamo di casa);
moto per luogo: introdotto da in mezzo a, per, attraverso, ecc. indica il luogo dal quale si passa (i cani inseguono Paola per la strada);
- di tempo: di tempo determinato, che indica il momento in cui l'azione è svolta, anche integrato da in, a, di (ieri pioveva) o di tempo continuato, che indica la durata di tempo nel quale l'azione si svolge e si unisce con in, a, per, da (ha nevicato per tutta la notte);
- di causa: indica la causa per la quale avviene l'azione espressa con il predicato ed è introdotto da di, da, per, a/per causa di, ecc. (è rientrato a causa del maltempo);
- di fine: indica il fine (lo scopo) di un'azione, svolgendo anche funzione di complemento del nome ed è introdotto da in, a, per, da, al fine di, ecc. (sono occhiali da riposo);
- di mezzo: indica, tramite le preposizioni introduttive con, chi, a, in, per, mediante, per mezzo di, ecc. il mezzo (o strumento) al quale si ricorre per effettuare un'azione (pulitevi con il tovagliolo);
- di modo: indica la maniera in cui l'azione è svolta, affiancandosi alle preposizioni con, da, di, in (parla a tuo padre con rispetto);
- di quantità: può essere complemento del verbo o del nome e tramite le preposizioni a, di, da, con, per o da solo, indica in modo preciso o generico una quantità (ho un figlio di dieci anni);
- di compagnia e di unione: introdotto da con, in compagnia di e insieme a, ecc. indica l'essere vivente (c. di compagnia) o inanimato (c. di unione) con cui il soggetto della frase si accompagna/è unito (prendo un caffè con panna);
- di argomento: definisce l'argomento di cui si parla, integrandosi tramite le preposizioni di, a proposito di, su, ecc. (stanno parlando di te);
- di limitazione: si introduce con in, di, riguardo a, ecc. e ha il compito di delimitare l'area di competenza del fatto espresso (sono brava in matematica);
- di abbondanza e privazione: introdotti da in, di e con indicano rispettivamente l'area in cui si abbonda e in cui si è carenti (l'Italia è ricca/povera di beni artistici);
- di separazione, allontanamento, orgine, provenienza: indicano rispettivamente: ciò da cui qualcuno si separa, allontana, si origina o proviene, integrandosi alla frase con la preposizione da o anche di negli ultimi due casi (l'italiano deriva dal latino, il mobile viene dall'India, ecc.);
- di vantaggio e svantaggio: indicano se l'azione compiuta è a vantaggio o a svantaggio di qualcuno e sono introdotti da per, a favore di, a, ecc. (ho cucinato per te);
- di qualità: definisce la qualità di qualcosa o qualcuno e si integra con di, da, a e con (mi piacciono gli uomini con la barba);
- di esclusione, sostituzione, opposizione: indicano rispettivamente l'esclusione di qualcuno o qualcosa da un gruppo, anteponendo senza, tranne, eccetto, ecc. o la sua sostituzione, avvalendosi delle locuzioni invece di, in cambio di, ecc. o l'opposizione, da parte di qualcuno o qualcosa, alla realizzazione di un evento, integrandosi con malgrado, nonostante, ecc. (ho visto tutti tranne Luca, uso la penna invece della matita, ecc. );
- di colpa e pena: indicano rispettivamente qualcosa di cui si viene accusati o condannati: il primo è introdotto da per e di e il secondo da a (è accusato di corruzione/è condannato all'ergastolo).
Dei complementi indiretti fanno parte quelli avverbiali, nonostante non constino da una preposizione anteposta, essendo formati da avverbi o locuzioni avverbiali.
Si rimanda all'articolo sugli avverbi per approfondimento.
Condividi
Roberta Volpi