Libri tradotti, quanto perdiamo?
Errori nelle traduzioni di testi stranieri
Quando leggiamo un libro di un autore straniero tradotto in italiano, non ci preoccupiamo mai di riflettere sulla lingua dalla quale è stato tradotto. Pochi si rendono realmente conto di ciò che stanno perdendo. Giochi di parole, rime, sfumature poetiche e inflessioni dialettali si perdono con la traduzione da qualunque lingua, anche da quelle maggiormente vicine alla nostra, quali le lingue neolatine, di cui fa parte anche il francese. Nel caso poi di una traduzione da una lingua non appartenente al ceppo indoeuropeo, ad esempio giapponese, hindi, arabo o cinese, probabilmente ciò che è giunto a noi tramite la traduzione è un qualcosa di molto differente rispetto a quello che l’autore aveva in mente. Ovviamente, viene perso solo a livello di stile, non certo dal punto di vista del contenuto, tuttavia, un romanzo non è un elenco della spesa, né una serie di avvenimenti elencati in fredda successione.
Lo stile, le piccole sfumature, le licenze poetiche sono ciò che realmente distingue un’opera da ogni altra. Pensate per un attimo a cosa comporterebbe tradurre le poesie di Trilussa in un’altra lingua: i versi di Trilussa sono semplici e la loro forza risiede soprattutto nel linguaggio usato. Tradurli non avrebbe probabilmente senso. Tutto questo ovviamente è e deve essere accettato, poiché senza questo compromesso grandi opere non sarebbero giunte a noi.
Quanto stiamo perdendo quando leggiamo degli autentici haiku giapponesi tradotti in italiano? Molto, non sappiamo quanto, ma ci dà comunque emozione leggerli. Tradurre è arte, l’importante è che gli editori se ne rendano conto, poiché i traduttori italiani sono tra i meno pagati dei paesi occidentali.
Non a caso, in un articolo di Michele Brambilla pubblicato nel 1997 sul “Corriere della sera”, si leggeva che alcune riviste letterarie ("Passato e presente", edita da Giunti) avevano bocciato L’Einaudi nella traduzione dal tedesco, poiché erano stati trovati degli svarioni considerevoli nelle opere tradotte da questa casa editrice, strafalcioni segnalati anche dalla rivista Panorama.
Questo è uno degli episodi noti, ma chi controllerà il lavoro delle piccole e medie case editrici?
Andrea Mucciolo
"L'Einaudi bocciata in tedesco, per la seconda volta", articolo pubblicato su il "Corriere della sera"