L'articolo indeterminativo
Gli articoli indeterminativi fanno parte della categoria dell'articolo, cioè una parte variabile del discorso che si premette al nome o, in alternativa, a un aggettivo o a un pronome, per indicare non con precisione (come avviene con quelli determinativi) ma in maniera generica quello che tali elementi indicano, all'interno del discorso. Concordano in genere e numero con le parti del discorso che accompagnano.
Sono usati ad esempio con i sostantivi non numerabili, in espressioni come “un po'”, con i nomi propri che indicano un'opera d'arte, anche; davanti a nomi che definiscono un'intera categoria.
Per il genere maschile abbiamo gli articoli un e uno, mentre per il femminile, una.
L'articolo indeterminativo plurale non esiste, poiché, come vediamo con l'esempio dell'espressione “gli uni e gli altri” non è flesso per numero ma corrisponde a un pronome.
Analizziamo nello specifico il comportamento di questa categoria di articoli:
- un si usa davanti ai nomi maschili inizianti per vocale (un armadio);
- uno è utilizzato davanti ai nomi maschili che cominciano per:
gn- (uno gnomo);
pn- (uno pneumatico);
ps- (uno psicologo);
z- (uno zaino)
y- (uno yogurt);
x- (uno xilofono);
i- seguita da vocale (uno iettatore);
s- seguita da consonante (uno sceriffo);
- una si usa davanti a tutti i nomi di genere femminile (es: una casa) e, in caso si trovi davanti a un nome iniziante per vocale, si apostrofa, es: un'amaca.
Nota: non si apostrofa mai l'articolo maschile un, poiché trattasi di una forma tronca, e non della forma elisa dell'articolo maschile uno e quindi avremo un albero e non un'albero, un atrio e non un'atrio, e così via.