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Gerundio
Il gerundio è un modo verbale non finito della lingua italiana che si compone dei tempi presente (scrivendo, cadendo, ecc.) e passato (avendo scritto, essendo caduto, ecc.).
La funzione verbale svolta da questo elemento morfologico si esplica in alcuni tipi di frasi dipendenti, es: essendo stato in vacanza durante le prove, non potrai più partecipare al musical; esprime concetti temporali, casualità e consequenzialità di un azione rispetto a un'altra.Ma vediamo nel dettaglio come si comporta.
Come accade per gli altri modi verbali infiniti, anche il gerundio può svolgere funzioni talvolta diverse da quelle esclusivamente predicative, semplificando di molto l'esposizione dell'enunciato, agendo direttamente nella proposizione subordinata. Può infatti assolvere funzione:
- avverbiale, approntando modifiche a un predicato o a una frase completa (sbagliando s'impara = imparo, se sbaglio);
- concessiva,in accordo con la particella pur (pur avendo molti soldi, non siamo felici = anche se abbiamo... );
- causale, indicando la causa di una situazione (non conoscendo i fatti, taccio = siccome non conosco... );
- temporale, collocando temporalmente l'evento esposto nell'enunciato (lo vidi rientrando a casa = mentre rientravo... );
- ipotetica, ponendo una condizione da cui dipenderà il realizzarsi o meno quanto espresso nella reggente (continuando in questo modo, finirai con l'ammalarti! = se continuerai in questo modo... );
Può sostituirsi a una congiunzione (quando, mentre, se, anche se), un po' come il participio con i pronomi relativi: siamo andati via correndo (mentre correvamo).
Il gerundio contribuisce inoltre a formare delle perifrasi verbali, ovvero delle espressioni (locuzioni o “giri di parole”) volte ad esprimere valori modali, aspettuali o temporali che non vengono normalmente indicati dalle forme verbali esistenti:
- dovendo partire alle otto, ci alzeremo presto (perifrasi modale – indica il concetto di dovere, di possibilità);
- sto facendo quel che posso (perifrasi aspettuale - sottolinea la contemporaneità dell'evento);
- sto per andare (perifrasi temporale - colloca temporalmente un evento nel momento cui l'enunciato fa riferimento).
Abbiamo visto come i due tempi di cui consta questo modo verbale vengano utilizzati per mettere l'azione espressa in rapporto con il verbo della proposizione principale, sotto i vari aspetti appena delineati (temporale, causale, ecc. ) e, in particolare, come il tempo presente indichi, nella frase dipendente, un'azione di una certa contemporaneità rispetto a quella espressa nella frase principale (es: uscendo dalla porta di casa, vide Laura) e come, invece, il tempo passato, esprima un'azione anteriore rispetto a quella indicata nella frase principale (es: essendo uscito dalla porta di casa, si trovò davanti Laura).
Rimandiamo alla rubrica dedicata per l'approfondimento sulle singole voci verbali, coniugazioni comprese.