Analisi logica


Nella lingua italiana, il processo attraverso il quale diamo ai singoli componenti di una frase la giusta attribuzione (di significato e appartenenza), è quello definito dall'analisi sintattica degli elementi, che identifichiamo come analisi logica (o sintassi).

 

Fare l'analisi logica vuol dire rispondere alle domande:


- qual è la funzione svolta dai sintagmi (parti del discorso) presenti in una frase?
- quali sono i rapporti che intercorrono tra le parole all'interno di una frase?

Ma per rispondere a queste domande, è necessario conoscere e distinguere le singole parti componenti il periodo oggetto dell'analisi.

 

In una proposizione, possiamo avere elementi fissi e variabili.

 

Gli elementi fissi sono:

 

- il soggetto, ovvero l'elemento a cui la frase si riferisce, colui che compie o subisce un'azione espressa attraverso un altro elemento fisso che è il predicato, con il quale concorda in persona, genere (dove espresso) e numero, colui che si trova in una condizione;

 

- il predicato, cioè l'elemento che dice qualcosa a proposito del soggetto: chi è, com'è, cosa fa, cosa subisce, in che situazione si trova.


Il predicato può essere nominale, se costituito da verbo + nome o aggettivo o verbale, se composto da un verbo predicativo (verbo che ha un senso compiuto anche se utilizzato da solo) di forma attiva o passiva, transitiva o intransitiva (per gli approfondimenti sulle forme vedi paragrafi dedicati).

Esempio: nella frase Giulia è partita, “Giulia” è il soggetto che compie l'azione di partire, quindi “è partita” è il predicato verbale.


Se volessimo invece una frase con il predicato nominale, avremmo: Giulia è alta, dove “alta” corrisponde a un aggettivo.

 

Nota: nel predicato nominale la voce del verbo essere è detta copula, mentre il nome dell'aggettivo o del nome che vi si accompagnano si definiscono parte nominale del predicato.

 

 

Abbiamo poi elementi variabili, come i complementi, che rappresentano parti del discorso che integrano la proposizione ampliandola con informazioni di qualsiasi genere, la completano.


Distinguiamo complementi diretti, indiretti e avverbiali.

 

I complementi diretti sono parti del discorso che si integrano alla frase in maniera diretta, senza chiamare a sostegno altri elementi della proposizione e si identificano in: complemento oggetto, complemento predicativo dell'oggetto, complemento predicativo del soggetto.


Es: ho mangiato una mela (complemento diretto).

 

 

 I complementi indiretti integrano la frase attraverso l'aggiunta di una locuzione prepositiva, una preposizione, un avverbio usato come tale.


Es: ho mangiato una mela a casa (complemento indiretto).

 

Potrete approfondire le singole voci con i relativi esempi nel paragrafo dedicato ai complementi diretti e indiretti.

 

Attributo e apposizione possono aggiungersi alla frase per caratterizzarla, riferendosi direttamente al soggetto, al complemento o alla parte nominale del predicato: l'attributo è generalmente un aggettivo che si unisce al nome per qualificarlo (es: ha scritto un bel libro) mentre l'apposizione è un nome che si affianca a un altro per definirlo meglio, es: ti presento l'ingegnere Rossi.

 

 

Una volta assimilati i concetti preliminari, possiamo eseguire l'analisi della frase, che ci vedrà impegnati nel distinguere tra frase minima, semplice e complessa:


- la frase minima è composta solo da soggetto e predicato (nominale o verbale);
- la frase semplice è composta da soggetto, un solo predicato e complemento;
- la frase complessa ha le medesime caratteristiche di quella semplice, ma può constare anche di più di un predicato, con ciascuno una parte di proposizione (sintagma) annessa.

Si opererà dunque in tal senso:

 

prendiamo ad esempio la frase: il libro è stato scritto un anno fa;

  • dobbiamo anzitutto dividere la frase in sintagmi:

il libro / è stato scritto / un anno fa

 

  • identificare soggetto e predicato (per facilitare l'operazione è sempre meglio ricercare il predicato per risalire al soggetto e non confonderlo così con l'eventuale complemento):

            è stato scritto è il predicato alla forma passiva, perciò mi pongo la domanda:
chi/cosa è stato scritto? La risposta farà riferimento al soggetto, che è il libro.

  • eseguire l'analisi logica di ciascun sintagma:

il libro - soggetto / è stato scritto - predicato verbale / un anno fa - complemento (di tempo).

Pertanto abbiamo un esempio di frase semplice. Potremmo aggiungere un'estensione alla frase, utilizzando un altro complemento, così:

 

il libro è stato scritto un anno fa da Mario Rossi (da Mario Rossi – complemento d'agente).

 

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