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La domanda retorica
Attraverso la figura della domanda retorica, noi utilizzatori “imponiamo” una riflessione all'interlocutore e, allo stesso tempo, asseriamo o neghiamo qualcosa.
Non si tratta, infatti, di una vera domanda, considerato che questa consiste nel porre un quesito al quale non sono previste in alcun modo risposte di tipo convenzionale, giacché il riscontro che si vuole ottenere è implicito in essa.
Poniamo una domanda retorica quando diciamo:
“Ti sembra forse questo il modo di vestirti per venire a teatro?”
Non è, questa, una vera richiesta di informazioni: implica un comportamento di risposta che non ammette controversie di sorta, che non vada in contrasto con quanto di insito nella domanda, che colga dunque l'invito a riflettere e, di conseguenza, a concordare in un modo o nell'altro (sia in caso di affermazione che di negazione).
“Non sembra anche a te che oggi sia una splendida giornata?”
Come possiamo notare, la domanda stessa suggerisce la risposta: il concetto espresso ci chiarisce già le idee su quello che è il pensiero di chi la pone al riguardo.
Una domanda retorica può essere usata per stimolare l'interazione tra due o più persone, può agire da dichiarazione esplicita sebbene detenga un carattere implicito.
Quando noi poniamo una domanda con queste caratteristiche, lo facciamo per istigare una conferma o, anche, per confermare, con tono scherzoso e tra le righe, la nostra posizione su quel determinato argomento. Può risultare essere un mezzo “scomodo” per chi, dall'altra parte, la riceve: potrebbe trovarsi nel ruolo di chi, a malincuore, si trovi spiazzato di fronte ad una qualche evidenza, rimarcata, appunto, dalla domanda stessa.