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Due punti
Il simbolo grafico corrispondente al segno d'interpunzione dei due punti (:) corrisponde a due puntini posti esattamente uno sopra l'altro; dal punto di vista del tipo di pausa, invece, possiamo considerare questo segno allo stesso modo di come identifichiamo il punto e virgola: si tratta infatti di una pausa intermedia tra il punto e la virgola, quindi non troppo breve e neanche troppo netta e definitiva.
Mentre il punto e virgola delimita un concetto appena espresso, a cui continua a far riferimento il periodo che lo segue e che terminerà con un punto, i due punti indicano che ciò che li segue verrà ulteriormente specificato, nell'immediato.
Con i due punti possiamo:
- specificare un concetto: hanno dunque funzione esplicativa in quanto traducono in un'espressione immediatamente seguente il concetto che li precede,
es: non ho ancora finito di parlare: ciò che non sai è che Laura non è mai andata da Gianni;
- introdurre un discorso diretto: capita sovente nei testi narrativi di utilizzare questo segno di punteggiatura per dar voce a una battuta da dialogo, a un'affermazione, una domanda, ecc.
Secondo questa accezione, i due punti sono sempre seguiti dalle virgolette, che aprono e chiudono il discorso,
es: Anna si voltò e disse: “Marco parteciperà a quel concorso, che tu lo voglia o no.”;
Nota: sebbene i due punti siano d'uso nei discorsi diretti, non sono previsti in caso di discorsi indiretti, nei quali l'enunciato oggetto del discorso viene completamente integrato in quello di chi lo cita,
es: Anna si voltò e disse che Marco avrebbe partecipato a quel concorso, che lei fosse stata d'accordo o meno.
Ovviamente la regola ci impone di rispettare le concordanze temporali di sorta.
I due punti possono anche introdurre un'elencazione, o ancora trasformare una proposizione subordinata in una coordinata alla reggente, semplicemente introducendosi al posto di una congiunzione causale,
es:
Dovevo dirtelo ma non l'ho fatto perché temevo la tua reazione;
Dovevo dirtelo ma non l'ho fatto: temevo la tua reazione.
Lo stesso simbolo viene utilizzato anche al di fuori della grammatica, infatti trova collocazione all'interno della matematica, come segno caratterizzante l'operazione della divisione, un'espressione logica, oppure per definire una funzione.